A Palazzo Medici Riccardi la mostra “I mondi di Calder. Opere, tracce e memorie di un grande artista a Spoleto”, intende creare un filo diretto tra Firenze e Spoleto, due realtà cittadine, che si sono fatte portavoce della valorizzazione dell’arte, classica e contemporanea. La mostra è organizzata dall’Associazione Culturale MetaMorfosi, con il patrocinio della Regione Toscana, del Comune di Firenze e del Comune di Spoleto, in collaborazione con Palazzo Collicola Arti Visive di Spoleto.
Calder trascorse diversi periodi della sua vita a Spoleto, segnati da incontri fondamentali come quello con Giovanni Carandente, lo studioso che inventò nel 1962 “Sculture nella città”, la prima mostra al mondo di opere pubbliche in un borgo antico, con Alberto Zanmatti, l’architetto che contribuì a integrare le grandi sculture tra vicoli e pietre medievali e infine con Ugo Mulas, che lo fotografò cogliendone la sua natura giocosa e circense. Per Spoleto Calder produsse la celebre e monumentale scultura in acciaio nero dal titolo Teodelapio, la prima scultura pubblica di apertura modernista nell’Italia degli anni Sessanta, tutt’oggi esposta nel piazzale antistante la stazione ferroviaria. Restaurato nel 2015, il Teodelapio resta l’unica scultura monumentale di Calder presente in Italia.
Il curatore, Gianluca Marziani, già direttore artistico di Palazzo Collicola Arti Visive di Spoleto, propone dunque una mostra inedita su Alexander Calder, uno dei più grandi scultori del Novecento, attraverso l’esposizione di opere scultoree, lettere, disegni privati, bozzetti in anteprima, gioielli, fotografie dell’artista al lavoro e altre sue invenzioni. Sono presenti opere esemplificative della sua inventiva nella realizzazione delle famose “sculture in movimento”, i mobiles, così come li definì Marchel Duchamp, e litografie dei cosiddetti stabiles, sculture astratte autoportanti così chiamate su suggerimento di Hans Arp.
Selezione opere in mostra
Allestimento e inaugurazione