Hostia. Pier Paolo Pasolini è il progetto espositivo ideato dall’artista Nicola Verlato e curato da Lorenzo Canova e Vittorio Sgarbi, prodotto e organizzato da Associazione MetaMorfosi in collaborazione con il Museo Nazionale di Matera e il patrocinio della Regione Basilicata, del Comitato Nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini e della Quadriennale di Roma. Dopo una prima esposizione alle Terme di Diocleziano a Roma, la mostra arriva a Palazzo Lanfranchi, sede del Museo Nazionale di Matera, in occasione delle celebrazioni del centenario della nascita dell’artista, nato a Bologna il 5 marzo 1922 e morto a Roma nel 1975.
Ispirata dalla tragica morte di Pier Paolo Pasolini, l’esposizione è pensata come un omaggio che si articola in una serie di declinazioni artistiche, di- pinti, sculture, disegni, progetti architettonici, musiche e video realizzati da Nicola Verlato in dialogo con Matera e il suo territorio, luogo particolarmente caro a Pasolini che lo scelse per girarvi nel 1964 Il Vangelo Secondo Matteo, uno dei suoi film più iconici e rappresentativi.
Lo straordinario insediamento urbano dei Sassi di Matera, con le sue molteplici forme di civilizzazione ed antropizzazione succedutesi nel tempo dalla preistoria dei villaggi neolitici alle civiltà rupestri di matrice orientale, costituisce dunque lo scenario che Pasolini volle a sfondo della sua ricostruzione della vita di Cristo secondo le parole del Vangelo di Matteo, ritrovando tra i suoi camminamenti, le sue cisterne, i suoi ipogei, le sue fortificazioni, trasformate in abitazioni, la Gerusalemme dove si svolsero i fatti narrati del film.
In occasione della mostra di Nicola Verlato le suggestive visioni pasoliniane dei Sassi della città accompagnano il visitatore introducendolo id uno spartito artistico articolato e pieno di sorprese allestito nelle sale di Palazzo Lanfranchi, che si fonda su un’ipotesi che è anche un desiderio: costruire un complesso monumentale a Ostia, nella periferia di Roma, luogo della morte di Pasolini. Motivo per il quale sarà in esposizione anche un modello archi- tettonico aperto che, all’interno, mostrerà tutte le opere presenti in mostra nella collocazione definitiva che idealmente troverebbero nell’edificio una volta costruito.